PADRE CRISTOFORO DOPO COLLOQUIO DON RODRIGO
Lasciato il castello di don Rodrigo alle sue spalle, fra Cristoforo si dirige verso il paese di Lucia. Respira liberamente, ringrazia la Provvidenza e si sente più tranquillo dopo il breve approccio avuto con il servitore che il giorno dopo gli porterà informazioni importanti sul proseguimento della vicenda.
“ Ecco un filo, pensava, un filo che la provvidenza mi mette nelle mani. E in quella casa medesima! E senza ch’io sognassi neppure di cercarlo!”
E’ il calar della sera e allunga il passo verso la casa di Lucia per portare notizie e rientrare in convento prima di notte, come prevede la regola dell’ordine.
“e arrivar poi al convento, prima di notte: che era una delle leggi più precise, e più severamente mantenute del codice cappuccinesco.”
“Lucia è sicura da voi: ve lo dico io povero frate; e in quanto a voi, sentite bene quel ch’io vi prometto. Verrà un giorno… Don Rodrigo era allora rimasto tra la rabbia e la maraviglia, attonito, non trovando parole; ma, quando sentì intonare una predizione, s’aggiunse alla rabbia un lontano e misterioso spavento. Afferrò rapidamente per aria quella mano minacciosa, e, alzando la voce, per troncar quella dell’infausto profeta, gridò: – escimi di tra’ piedi, villano temerario, poltrone incappucciato.”
INDIRIZZO: P.zza S. Antero
ILLUSTRAZIONE: Capitolo VI
FRASE: “escimi di tra i piedi, villano temerario, poltrone incappucciato”